Andrea Aquilanti
ANDREA AQUILANTI è nato a Roma, dove vive e lavora. E’ tra i partecipanti alla XV Quadriennale di Roma 2008. Ha esposto in numerosi spazi pubblici e privati in Italia e all'estero, tra cui: Galleria Nazionale d’Arte Moderna (I misteri di Roma), Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea (Cantieri Romani), Palazzo della Farnesina (Arte Italiana per il XXI secolo), Palazzo delle Esposizioni (Giovani artisti IV), Museo Laboratorio d’Arte Contemporanea Università La Sapienza (Voliera) a Roma , Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci ( Futurama) a Prato, Palazzo Reale (Quadriennale - Anteprima) e PAN (Napoli presente – Posizioni e prospettive dell’arte contemporanea) a Napoli, Fuori Uso a Pescara, Galleria d’Arte Moderna ( Officina Italia) a Bologna, e Istituto di Cultura Italiano (Campagna Romana) a Londra; Gallerie NOTgallery a Napoli, Antonio Colombo Arte Contemporanea a Milano, Oddi Baglioni, Nuova Pesa e Ugo Ferranti a Roma, Estro a Padova, Alessandro Bagnai a Siena, Natalie Obadia a Parigi, Pici Gallery a Seul, Design Center a Tokyo e Tembodai Sky Gallery ad Osaka . Il lavoro di Aquilanti è caratterizzato da inedite contaminazioni tra i linguaggi del cinema e della grafica: egli rappresenta storie nelle quali l’unico vero soggetto è il tempo, il passaggio da un’azione precedente alla successiva. Tramite l’inquadratura della macchina da presa l’artista ritaglia una porzione di realtà che riproduce sulla tela con la tecnica del disegno. La videoproiezione sovrascritta anima la scena inserendo l’azione nel suo divenire, registrando lo scorrere del tempo, l’alternarsi del giorno e della notte, il mutare delle condizioni atmosferiche, il variare della luce, l’allungarsi delle ombre, l’imprevedibile passaggio di uccelli o di aerei che solcano il cielo e per Venezia il continuo movimento di barche sulle acque dei canali. Tutto passa, niente rimane, il segno sulle pareti con il tempo svanisce, le immagini proiettate sono continuamente sostituite da altre, la città stessa appare come fantasma di se stessa, un ricordo archeologico che fatichiamo a trattenere nella memoria |
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Venice Crossing 1 (Chiesa del Redentore), 2008 disegno a matita su parete e tela con videoproiezione misure tela cm. 195x175 installazione site-specific
Crossing Venice, 2008 tecnica mista su plexiglas e tavola misure tela cm.70x90
Venice Crossing 3 (Notturno), 2008 disegno a matita su tela e parete con videoproiezione misure tela cm. 120x100
Installazione in galleria |
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